schema-giuoco-Heidegger i. "Cum ipsi (majores homines) appellabant rem aliquam, et cum
secundum earn vocem corpus ad aliquid movebant, videbam, et
tenebam hoc ab eis vocari rem illam, quod sonabant, cum earn vellent
ostendere. Hoc autem eos veile ex motu corporis aperiebatur: tamquam
verbis naturalibus omnium gentium, quae fiunt vultu et nutu oculorum,
ceterorumque membrorum actu, et sonitu vocis indicante affectionem
animi in petendis, habendis, rejiciendis, fugiendisve rebus. Ita verba in
variis sententiis locis suis posita, et crebro audita, quarum rerum signa
essent, paulatim colligebam, measque jam voluntates, edomito in eis
signis ore, per haec enuntiabam." (Augustine, Confessions, I. 8.) Ricerche filosofiche di Ludwig Wittgenstein — giochi linguistici. È ci dà da pensare l’essenza del fenomeno crea consente spazio spazio essenza che si dispiega evento eventa nulla, consente consenta già qui e là costruzione gioco È nello spazio sublimE Nulla sublimitàNulla’evento che fonda un gioco linguistico il gioco linguistico “qui” o “là”:
«là» qui essere là, nel vuoto, là Li “giochi linguistici” (ivi, § 7) è evento nulla nulla evento è evento evento-gioco nulla evento«gioco linguistico» SprachspielWittgenstein «giochi linguistici» gioco linguistico (ivi, § 7) gioco linguistico“gioco linguistico” «giochi linguistici» dinamiche dei giochi linguistici è già ontologica struttura dello spazio musicale, nello spazio musicale Ricerche-filosofiche-Wittgenstein ’essenziale del gioco linguistico“giochi”, giochi di palla, giochi? — esserci giochi“giochi’ concetto di gioco gioco di costruzioni schema-crea-mondo giochi c’è, l’esserci nulla È nulla. — Ma è giocoQui senz’altro È VOCE E IL FENOMENO crea-spazio spaziatura
decostruzione spazio-spaziatuta, deserto della forma
vuota phoné-spazialità è “in-scritto” infinita esserci
metafisica della presenza decostruzione de-costruttiva logica - metafisica della presenza presente a sé. È voce fenomenica a sé presente, È si dà si dà, si dà È catastrofica all'infinito, presenza a sé all'infinito, infinita di infinita dal presente presenza a sè del presente. È crea infinito infinito È phonè, storia della metafisica, voce fenomenica, essere presente a sé
– spaziale metafisico-musicale della voce, la spazialità della phonè dell'essere È spaziale spazia lo spazio crea la
presenza del presente là svelà Lo spazio spazializza-spaziatura È nulla non ha nulla nulla senza nulla È nulla ontologica, È presenza-del-presente infinito infinito'eventua fuor di sé. verità d'essere spazio-temporalità dispiega voce
fenomenica della phoné.
crea spazializza spazio, È sé di sé con sé del presente infinitesimale monade fenomenica presenza a sé: infinitamente infinita
ricettività.
La voce fenomenica è essere presente, esser a sé
presente, trascendenza a sé, la voce si
ascolta. Nulla phonè, voce fenomenica svela il suono che è nel
mondo, anzi la decostruzione della voce fenomenica della phonè svela la temporalità in sé phonè dà crea spazio l'essere È. È la phonè nel nulla, nulla sovraevenienza, È ricettività. È È già da sé “spaziatura” si spazia-spazio, spazio è
tempo, è fuori da sé, è fuori-da-sé esserci nel mondo, nulla'infinitesimo crea infinito, eventua l'evento vuoto. Qui lo spazio È spaziatura, spaziale spazialità spaziatura spazialità-temporalità o spazio-tempo evento infinito vuota risonanza, spazio vuoto al di là nulla,È spazia'infinità risonanza È esserci spatiotempo spazio-temporalinfinito, l'infinito essere o infinito nel finito"decostruzione"decostruzione è evento essere-spazio nello spazio spazio-fonda-metafisica Qui, fondamento metafisico vuoto "gioco"si gioca"Decostruzione", è"Infinito" nulla, decostruzione sentiero verso il nulla, risuona l'essere ousia, physis,parusia, nous, decostruzione Decostruzione decostruzione-metafisica.
È qui decostruzione della metafisica, c'è vuoto-nulla in gioco dell'essere di per sé essere-infinito c'è nulla decostruzione, è di per sé gioco di fondamento "al di fuori e al di là" esserciCHORA-in sé senza-sostanza (ousia), è instabile, al di là chora“ricettacolo” TimeoDemiurgo “Chora’evento chora È I n-der-Welt-rein eventi dell’Essere Essere-Essenziale dell'Essere Essenziale (Wesen)Essere-spazio crea Eventi Dasein-Ereignis-Ontologie Dasein-Radura Dasein-dell’essere-nel-mondo, già essere-nel-mondo Dasein essere-nel-mondo-esser-già-in-radura GrundDaseins Dasein-Evento nulla “già” ontologico. Dasein-"gia”-ontologico dell’essere ontologico del Dasein è Dasein-«sempre-già»-Dasein del Dasein è Dasein È già nel Dasein il Dasein essenzia è. Dasein già-sempre Dasein è Ereignis-senzA-ousìa<EsserEreignÌs, «mistero» dell’essere nihil o essere delle entità assente. Qui l’essere entità è «nascosto»entità-assente assenza-presenza. Dasein Dasein-assenza assente/nascosta del Dasein è gettatezza, essere del Dasein Dasein è il Dasein-dell’essere-Ereignis-«evenTautentico» DaseinEreignis. Dasein-già-è Dasein. Dasein-Lethe«Essere-assenza/ presenza-dell’assenza del Dasein Dasein - perché assenza-presenza-Eventa>> Ereignis-crea-chora chora la chora platonica non possiede un’essenza chora è l’essere dell’essere. Essere-chora, perchénon c’è nessuna essenza stabile instabilità-chora decostruzione della metafi-sica classica presenza” stabile chora chora È chorà È chorà-scheMetys “impensata” schematesis’essere, “metafisica della presenza”“nuova ontologia”Chora non possiede un’essenza struttura della chora-chora la chora l’essere si sottrae. Chora dà la chora gioca Dà la chora con la chora chora sulla chora.È chora, sfugge alle categorie della logica la chora non è paradigma(Timeo).La chora-chora-chora sfugge prossima alla teologia negativa, ontologica aldi là dell’essente chora-ricettacolo-spazialità della chora-chora-spazia-lità nella chora: pensiero dellachora, la chora al di qua e/o al di là“ricettacolo”chora-essere non è
fondamento stabile la chora-infinita“ricettacolo” chora. La chora chora-che-“fonda sprofondando” e che “si sottrae fonda”la chora chora è senza-ousia-fonda la chora ontologica. La chora c’è, chora chora-ricettacolo in sé è senza fondo, sfugge è in-fondata perché è “fondante-ousia-spazia spazio spazia-lità spazio-chora-spazialità chora-dello-spazio-Evento dell’essere ‘spazio’ che si sottrae” è la chora. È dà la chora della chora-onto-logia: disvela È schemetis del nulla, chora dell’essere-chora chora-essere, chora-spaziatura chora-senza-ousia “chiasma-chora” chora-schema crea la chora la chora-evento dell’essere-spazio, la chora-spazio-crea-lo-spazio dello spazio, ousia-spazio spaziali-tà-chiasma: lo spazio È spazialità-chora, spazialità intrisa di spaziotempo dello spazio-spaziale-chora-scheMetys si dà Essere-vuoto-chora crea la chora fondante crea infinita chora arché che fonda La Chora della chora-“ricettacolo” o chora-chiasma. È chora, è noumeno che sfugge nulla della chora, chora della chora Khôra ChoraMETYs della chora. La chora spaziatura della choramaTESIS È schemachora-ricettacolo chora“Chorainstabile della chora singolarità”. È spazialità della chora-che-crea dà, È Abscondita eventa si è già singolarità ontologia-Khôra Khor-Chora-ontologia chorachora chora non è nulla nulla nulla che dà non è sostanza-ousia. È Abisso in essere, spazio vuoto, ma che non è vuoto. Nel Timeo È Khora è un gioco instabile,abisso, dà sé eventa spaziatura, erranza. Qui o là, eventua l'infinito l'infinita eventa vuota. È dà è di per sé c'è che dà l'infinità o l'infinito-essere è la presenza di
nulla all'infinito, gioco di presenza-assenza. È nulla, niente, senza nulla, ontologica per nulla, nulla nella monade monade-skema-del-nulla nulla nulla-che-è-senza-ousia, senza essente, nulla senza fenomena crea è infinito nulla nulla È Essere nulla è già evento È È musica.Tale spazio è singolarità, essere singolarità, essere singolarità spaziale essere-spazio ontologia dellà creatura-esserci. Grund-daseyn, spazio-esserci flusso”lì vi si getta, si getta nel suo fondo è già, si dà è ontologia dell'essere trascendenza, lo spazio spazio-Esserci, Esserci-cronotopia di esserci per la morte,
essere-per-la fine (Sein zum Ende). Dasein-spaziotempo topologico del Dasein: “Dasein-Tode ist”. Dasein-spaziotempo
ontologico Esserci-Dasein-spaziotempo Esserci-È-Grund-abgrund Esseretempo, Dasein-cronotopia-Dasein-È-l'Esserci, Dasein-exstasi, Dasein
ontologia, Dasein è già Essere-spaziotempo ermeneutico-ontologico: già da sempre È Dasein-esserci, è già sempre
progetto-spaziotempo: è spaziotempo, o
spazio-Dasein-spaziotempo, Esseretempo, è creata ontologia-dell' estasi-ontologica è Essere già di per sé in gioco è ontologia essere-Dasein-spaziotempo. È Cronotopia dell'essere si dà nel vuoto, presenza-assenza, ontologia È si sottrae ontologia-Exstasi’infinita. È pensiero dell'essere spazio, essere in cammino o essere nel tempospazio è spazio degli spazi Raum, spazio, Raum, Rum, sgombro, spazio essere-spazio-???a spazio-t?p?? spazio Gegenstandlose è senza-ousia, spazioRaum è nientaltro-essere/nulla-schema- essere-spazio-che-dà sé presenza infinità all'infinito, è la presenza del nulla all'infinito, gioco di presenza-assenza, senza nulla, senzanulla Senza fenomenica ontologica-nulla, nulla non è altro. Non è nulla nulla senza la verità senza essere nulla senza essere fenomenico. crea nulla, perché È nulla spazio È ontologico in ontologia è ontologia senza essere metafisica e ontologia dell'ontologia ontologia è là infinitaldilà" essere pensante " subsistenza Dasein nell'essere che si dà Dasein evento al di là aldilà qui e ora eventaldilà in sé, sé-sé è eventa-oltre-sé in sé è già fino in fondo, c'è eventità crea: Evento (Ereignis) è Esseretempo. L'evento: Evento (Ereignis) è Esseretempo dell'essereEreignisevento è Ereigniseventità Ereignis è Ereigniseventità EssereTempo per l'evento.Qui Erezgnis"evento" l'eventessere l'essere è eventità Ontosofïa e Ontologia dell'eventità ontologica: la metafisica è onto-teo-logia onto-teo-logia'essenza della metafisica è l'evento onto-teologico: La metafisica è teologia, essere vuoto? Essere pensiero è l'evento schematesis è Ontologia, è "essere fondamento". L'Essere degli esseri ontologico:è ontologica. È onto-teologico della metafisica ontologico di Esseretempo ontologica eventità ontologica o ontologia: Essere degli esseri eventità Essere degli esseri è fondamento dell'essere, schema-in-essere, Essere è l'essere eventità che non ha alcun fondamento. La fondazione è già Lichtung-eventità-evento. Crea l'evento: La stessa eventità è pensare e essere si dà l'essere-eventità "Essere""di essere" dell'essere è eventità abissAle si dà nell'abisso, è lì Ge-stell eventità Ge-stelleventità Ge-stell è Ge-stelleventità Ge-stell è Ge-stelleventità Ge-stell è l'evento. Ge-stell'eventoEreignis o eventoGe-stell: Ge-stell'evento, Ge-stell è evento, evento-eventità evento preludio: Ge-stell è evento Ge-stell'evento. L'evento Ge-stell sulla Ge-stell è l'evento È evento: L'evento è eventessere Ge-stellevento l'evento di Evento della fondazione già in essere. Qui vi è schemetys di fondazione dell'Essere è l'evento/ Da-sein dell'Essere di essere Essere di esserci Crea già essere evento in sé è Da-sein'evento. L'evento già Da-sein'evento è evento-schemaGe-stell, l'evento è essere: Essereventità Essere è già è evento. Esserevento fonda Da-sein'evento l'eventessere schemetis abissale abisseventità schemabissale'evento vuoto fondamento dell'essere c'è nulla vuoto: L'eventoEr-eignis nihileventità nihil-nulla-eventità evento. Evento dell'essere è evento si crea evento è l'evento eventoEreignis l'eventoErejgniseventità. L'eventoeventità l'evento-nulla in sé Da-sein crea evento è l'evento eventità è l'evento nulla. L'evento eventità evento che dà c'è nient'altro l'evento. L'evento è di "là" è l'evento "là" fonda l'evento e nulla più. Non c'è nient'altro oltre l'evento l'eventoeventità: L'evento è l'essere è l'evento evento'evento. Qui essere evento qui è evento'evento, l'evento è evento è l'evento"là" l'evento si dà. All'evento qui l'evento evento-evento dà La Musica È già l'evento, l'evento è l'evento che la eventua. In evento in sé evento eventotempoessere l'evento è tempessere evento di Esseretempo, spazio-tempo-evento. È DASEyN non è niente. È spazio è creatura è creatura di eventitàQui evento evento senza tempo che dà l'essere, Dà l'essere,esserci"là" c'è "è" l'evento-Dell'essere'evento: l'evento è evento eventessere è l'evento evento-eventità che ci sia, c'è è l'evento mistero è l'evento. Crea l'evento, essere l'evento. O essere-l'evento di esseretempo che dà l'evento di essere l'evento evento-è-essere. Esserevento di essere: "Essere evento", in fondo nulla spaziale eventità-spazialità nulla. Niente da nulla.
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skema
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| | del.icio.us
............................
Cur ergo errat anima quam fecit Deus?substantia
chaos Fonda Demiurgo che ordina il mondo
Zaradhust o classico di Dionisio fatto a brani dai Titani
gnosticismo o manicheismo o neoplatonismo o neo-
pitagorismo Platone
metafisica Fedone e nel Fedro di-
scordia pura Bellezza-stabile Gorgia Plotino, Jam-
blico, Proclo magia crea il mondo monaDio creatore
risuona Cur ergo errat anima quam fecit
Deus? Dionigi-Proclonella Magia dell' Essere il nulla, crea panteismo crea ex nihilo dal nulla Metafisica ricet-
tacolo crea nulla crea crea ab inizio crea l'Anima del Mondo crea essere nel Nulla 1'essere nulla Crea la creazione.
Proclo: Crea1'essere sia la sostanza che la forma oltre bellezza nulla substantia nullo o nulla in essere il nulla. Perchè nulla? nulla, sono nulla il
nulla la morte,crea la creaturaEsserel' Essere crea ex nixilo crea creata consustanzia crea dell'essereousia 1' Essere da Proclo Proclo o essere
nulla nel mondo essere nell'Isole dei Beati PROCLO-Timeo- PROCLO crea la mistica O essere nullum nullum nullum nihil del Demiurgo dei Manichei crea estatico bellezze risonanze di nulla nulla al mondo
di nulla crea nulla nulla crea qui fin qui qui sunt nonnul-
lus v'e nullus crea creature neopitagorica spaziale C'e la bellezza spaziale, supera lo spa-
zio, vince lo spazio,crea la musica.
musica-modello degli Dei creatori crea trascende bellezza si presenta si manifesta Nulla
prerazionale-super-razionale intuizione pura modello
Crea bellezza Demiurgo di Platone modello che crea infinito. Crea Timeo 1'infinita Bellezza nel mondo
Tale Demiurgo metafisica della essenza Proclo modello della potenza creatrice o
meglio delle potenze creatrici PHOCLO, Elementi di Teologia, Proclo crea creando crea modelli e schemi insiti schemi senza
ragione, 1' Essere increata nel mondo crea crea'essere creature creatura nihilNihil nihil dissonare crea la creazione nulla c'e Essere, creaVerita creatrice enti aventi ontologica'esistenza della metafisica platonica nihil spazia contemplal'essere puro svela spaziotempo
Creato nihilnihil crea il nulla crea la figura crea la verita di pensiero nel creatore e nella creatura.
crea creatura creata nulla nulla svela Crea nulla nihil sublimi. nulla in se nulla, nulla est nulla crea Senz'altro PENSIERO nihil anzi crea nihil crea singolarita pen-
siero pensante e pensiero pensato
crea CreaNulla, creatrix
dell'essere l'essere nihil nihilessere nell'es-
sere nulla, crea nihil creatura Crea C'e Crea
la creatura Creanulla
Nihil Nulla crea consente di es-
sere che il nulla, vuota nulla, nullaQui creaCrea nihil crea creature vuote, crea vagheggia vagheggia crea vagheggia crea crea creata crea creato nulla vuoto crea nulla nulla nulla dell'essere che crea e che crea 1'architettura
e le arti, il linguaggio e le lettere, il calcolo, la musica, la filosofia, crea eventi in nulla che crea nulla
L'essere sublime
C'e crea. La natura crea creatura gettata crea crea crea
crea crea creacrea-creacreasublime crea l'infinito. di Dio (1). Cosi per Ago-
stino, come abbiamo visto, in rapporto alle cose terrene
esse sono gli interpret!, per quanto in maniera umana,
cioe imperfetta, della razionalita eterna. Ed in questa
inerpretazione esse devono essere seguite quando non
sorge il contrasto fra la loro voce e quella della Chiesa.
Ci sono poi tutte le altre forme di autorita umana,
quella degli uomini sapienti, quella di chi per qualsiasi
motivo e degno di fede, o ha acquistato dimestichezza
in una determinata arte o disciplina (secondo il con-
cetto socratico) in modo da dovere essere in quel campo
ascoltato e seguito, fino a quella piu comune e modesta
(1) Rom., Xin, 1-2,
282
del genitori verso i figli, delle quali abbiamo gia par-
lato.
In tutti questi casi il fondamento del concetto di
autorita e la impossibilita di conoscere tutto per espe-
rienza propria e quindi la necessita di credere per quella
degli altri : sicut ergo de visibilibus quae non videmus,
eis credimus qui viderunt... de invisibilibus, quae haec
a nostro sensu exteriore remota sunt, iis nos oportet
credere, qui haec in illo incorporeo lumine disposita
didicerunt vel manentia contuentur (1).
Autorita e testimonianza di cose conosciute, massi-
ma e indiscutibile nella Ghiesa, in cui la testimonianza
dei martiri rende certo quanto essi hamio affermato di
aver visto e conosciuto, minore negli altri casi fino a
quella vaga della pubbliea opinione, soggetta in questi
casi ad esser discussa e idonea soltanto a far riflettere
a quanto poi la ragione potra spiegare. L'autorita e in-
fatti guida della ragione e non altro, ma non di meno
guida necessaria. fi luce che mette in condizione di ve-
dere 1'occhio della mente e, per quanto Agostino ne
dimostri la insufficienza razionale nel <c De Libero Ar-
bitrio a proposito delle leggi umane alle quali si crede
ma per le quali non si conosce (2), esso ne afferma
risolu.tamente il valore nel De Ordine dove se ne fa
una ampia trattazione e si distingue in divina e uma-
na (3), nel cc De quantitate animae (4), nel cc De Vera
Religione (5), in altri passi del Libero arbitrio e
(1) De Civ. Dei, 1. XI, cap. III.
(2) De Libero Arbitrio, 1. I, cap. IV, 9.
(3) De Ordine, 1. II, cap. IX, 26 e 27.
(4) De quantitate animae, cap. VII, 12.
(5) De vera Religione, cap. VIII, 14.
283
nei suoi scritti posteriori, tra cui nel De Trinitate e
soprattutto nel cc De utilitate credendi (1) in cui afferma
risolutamente e definitivamente, come abbiamo gia vi-
sto : melius profecto stulti omnes viverent si servi pos-
sent esse sapientum (2).
Cosi attraverso il concetto dell'autorita come prin-
cipio di conoscenza viene in campo di nuovo la questione
della liberta, di quel problema che ha assunto una for-
ma parossistica e forse patologica nei tempi moderni:
la liberta del pensiero, che per Agostino si presentava
sotto nn altro aspetto: la liberta dell'errore. Agostino
la nega.
Se Lattanzio aveva di fronte agli imperatori romani
invocato la liberta del pensiero in nome del tempio
della coscenza individuale, in nome della superiore na-
tura della ragione umana che deve essere rispettata,
Agostino, partendo dalla sua concezione volontaristoca
dell'errore, invoca, di fronte agli imperatori cristiani,
la repressione dell'errore, auspica la Santa Inquisizione
dei tempi futuri.
L'ardente polemica con i donatisti gli da la materia
per 1'affermazione del suo principio dinamico : cogite
intrare o cc compelle intrare .
Se 1'errore e un atto di volonta contrario al pensiero
che si puo dir veramente tale soltanto se e pensiero
vero, e necessario che 1'uomo sia condotto dall'autorita
colla ragione o colla forza a pensare le cose vere, a ri-
nunziare all' opera della fantasia. Costringere 1'uomo
che erra a pensare interamente, a cercare la verita, a
(1) De Trinitate, 1. XV, cap. XII, 21.
(2) De utilitate credendi, cap. XII, 27.
284
trovare la verita e, in chi e rivestito di aitforita, non un
diritto, ma un dovere. Se 1'errore nasce dal legame di
una consuetudine nociva e necessario che questo legame
sia spezzato.
Neil'epistola XGIII cc ad Vincentium Agostino po-
ne i suoi argomenti fondamentali su questo punto.
Si puo perniettere che un pazzo frenetico corra li-
beramente al precipizio? O si deve in tal caso ritrar-
nelo anche colla forza? cc Si enim quisquam inimicum
suum periculosis febribus phreneticum factum, currere
videret in praeceps, nonne tune potius malum pro ma-
10 redderet si eum sic currere permitteret, quam si cor-
ripiendum ligamdumque curaret? (1). Quale e dunque
un male, la violenza contro il pazzo o la rovina del
pazzo? Indubbiamente la violenza e un bene se sottrae
11 pazzo alia propria rovina.
E subito dopo : cc Cum vero terrori utili doctrina sa-
lutaris adiungitur, et non solum tenebras erroris lux
veritatis expellat, verum etiam malae consuetudinis
vincula vis timoris abrumpa't, de multorum sicut dixi
salute laetamur (2). cosi la violenza in questi casi un
atto di liberazione, non e di ostacolo alia liberta uma-
na, ma e 1'azione che libera il pensiero dai vincoli della
consuetudine che ha asservito la volonta dell'uomo.
La violenza non e di per se un male come non e
un giusto, cioe un martire chi la subisce. La violenza
la usano i buoni e i cattivi e la subiscono i buoni e i
cattivi. Essa e 1'esplicazione di una potenza naturale di
per se indifferente al bene e al male se non addirittura
(1) Ep. XCIII ad Vincentium, 2.
(2) Ivi, 3.
285
buona in quanto per natura e destinata al bene: Ali-
quando ergo et qui cam patitur, injustus est, et qui
earn facit iustus est. Sed plane semper et mail persecuti
sunt bonos, et boni persecuti sunt malos: illi nocendo
per injustitiam, illi consulendo per disciplinam, illi inu-
maniter, illi temperanter, illi servientes cupiditati, illi
caritati. Nam qui trucidat non considerat quemadmo-
dum secet; ille enim persequitur sanitatem, ille putre-
dinem. Occiderunt impii prophetas, occiderunt impios
et propbetae. Flagellaverant judaei Christum, judaeos
flagellavit et Christus. Traditi sunt apostoli ab homi-
nibus potestati bumanae, tradiderunt et apostoli homi-
nes potestati Satanae. In his omnibus quid adtenditur,
nisi quis eorum pro veritate, quis pro iniquitate, quis
nocendi caussa, quis emendandi? (1). fi dunque il
principio animatore della violenza che la giustifica o la
condanna. Ne e vittima o martire chi la subisce per
una causa giusta. Inf atti : Si semper esset laudabile
persecutionem pati, sufficeret Domino dicere, Beati qui
persecutioneni patiuntur; nee adderet, propter justi-
tiam (2). fi chi si sottopone alia persecuzione per la
verita che e martire e giusto; 1'altro e un empio che
subisce la giusta pena del suo peccato.
Cosi colla pena gli uomini sono ricondotti a se stessi,
sono spinti alia necessita di pensare, sono spinti verso
la verita oc ut coercitione exiliorum atque damnorum,
admoneantur considerare quid, quare patiantur (3).
Cosi la persecuzione dell'errore come ogni altra cosa puo
essere medicina dell'anima secondo il concetto socratico.
(1) Ep. XCHI ad Vincentium, 8.
(2) M.
(3) Ivi, 10.
286
Con essa 1'uomo e costretto a considerare il perche di es-
sa, e portato a conoscenza del male, ha la rivelazione del
bene. Essa e la cura della volonta la quale, traviandosi,
ha errato e, punita, deve tornare alia propria integrita
naturale di volonta di bene. Essa e giustificata appunto
dalla volontarieta dell'errore appunto perche cc nee er-
ror esset si nihil 8nulla La creazione
bellezza: Cicerone bellezza bellezza Proclo
e altri neoplatonicimistica ontologica dell'esistenza di Dio Plotino..............................
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